I ragionamenti sopra l'Etica di Aristotele

Title

I ragionamenti sopra l'Etica di Aristotele

Description

Paper, ff. [i], 203 [blank 195-203]; mm. 203_146. Original binding in parchment, damaged spine. Watermark at ff. 195-196, 199-200 cf. Briquet 9970. The title is written on an old and damaged label on the spine: 'Galeazzo Florimonte / da Sessa / <.>onamenti / col / <.>incipe di Salerno / sopra / l'Etica di / Aristotele'. The version of the Ragionamenti witnessed by the Verona manuscript is that of the 1554 printed edition (the two dialogues are simply separated by a blank space at f. 75r; the last sentence of the second dialogue is missing). There is an erased signing on the last leaf ('Jo horatio [auncino] et mutio [..]') followed by a verse ('Diro diorlando interese [.] [.]').

Date

17th c. (or late 16th c.)

Contributor

Type

Prose

Identifier

Is Referenced By

Iter II, 295a; CMFBI 8, 239-240, n°56; Peruzzi 1992: 131; Spagnolo-Marchi 1996: 533.

Manuscript ID

5

Foliation

ff. 1r-194v

Seen

Yes

Branch of philosophy

Internal description

<1r> DE LI RAGIONAMENTI DEL SESSA / Col Principe di Salerno sopra l'Etica / Di Aristotele composti per m. Galeazzo / Florimonte da Sessa, Giornata Prima.

<2r> <I ragionamento> <inc> Tornando di Salerno nel mese di Giugno e passando per Napoli m'incontrai nel S. Ferrante Brancazio, et nel Sig.r Gio. Tomaso Minadois miei antichi hospiti. Et non si tosto m'hebbe raffigurato il Brancazio, che cominciò da lunga: Ah mancator di fede perché non te ne se tu andato dritto a smontar a casa, come nel passar a Salerno mi promettesti? Perché io voglio risposi andar questa sera ad Aversa, per poter giunger dimane a Sessa: in bona fe' risposero amendue. <74v> Il vostro ragionemento Sessa me ha sommamente contentato e parimente acceso in tanto che hora per prova conosco quello ch'un giorno su la caccia mi dicesti cioè che i piaceri e diletti de l'animo avanzan quelli del corpo: perciò che non mi ricordo haver mai sentito piacere che tanto m'empiesse l'animo, come <75r> hora avvenuto m'è, et spero goderne longamente con la memoria. Per tanto mi contento che ve n'andate a spasso se non volete cavalcar meco, ma con patto che ritorniate dimane a l'hora d'oggi a dechiararmi che cosa sia questa virtù morale, senza la quale non si può l'humana felicità guadagnare.


<75r> <II ragionamento> <inc> Il giorno appresso desinato che fu nel giardino se disputò alquanto quale de le due virtù fusse più degna di lode, la fortezza o la temperanza. Alcuni lodavano la Temperanza parendo loro che fusse magior prova il domar la concupiscentia de la carne che la paura de la morte, altri dicevano che la cosa era chiara per la fortezza, poi che la Rep. [sic] antiche honorarono molto più questa che tutte l'altre virtù morali. <194r> Fer. Se voi sete quel Philalethe che il Sessa me dice, lascierete queste scuse da parte et scriverete tutto quello che ve ne ricordate nella vostra sessana lingua, acciò che possano così utili ragionamenti giovare <194v> et a me, et ad altri. Flor. Farò tutto quello ch'io potrò per obedire a V.S. Ill.ma.

Record last updated

08/03/2013

Record last updated by

Eugenio Refini

Collection

Citation

Eugenio Refini, ‘I ragionamenti sopra l'Etica di Aristotele’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4241> [accessed 23 November 2024]