Compendio della filosofia morale
Title
Compendio della filosofia morale
Description
Paper; ff. [I], 96, [I]; mm. 289_203; layout: mm. 108_188; 31 lines. Illuminated initials; paragraph marks in red; modern binding. At f. 93v: 'Schrito el dicto libro per me Bernardo Bragadini da Vinegia nelle Stinche di Firenze a dì XXVIII settembrio 1419'.
Creator
Date
1419
Contributor
Type
Prose
Identifier
Is Referenced By
Iter IV, 231a; V, 567a; Kaeppeli 1970: IV, 191.
Shelfmark
Manuscript ID
86
Foliation
ff. 1r-93v
Seen
Yes
Internal description
<1r> Quivi inchomincia il tratato il quale fecie frate Lucha de Maneli de Firenze de l'ordine di santo dominicho. / Inchomincia illibro chiamato conpendio de la filofia [sic] morale. <prologue> <inc> Vogliendo fare brieve tratato de la filosophia morale paremi che ragionevolemente si deba cominziare della difinitione de la virtu però che che tuta la intentione del filosopho moralle de essere ad avere la virtu et virtuosamente operare. Onde questa scientia non si inprende sollo per saperla si chome interviene de le scientie spechulative. Ma accio che saputola si posa adoperare sechondo quella, si chome vuole Aristotile nel sechondo libro del eticha. Et pero chel fine de la filosofia morale è vivere virtuossamente, chonvienti cominciare de la virtù. E la virtù si puote per niuno modo meglio e più veracemente manifestare che per la sua difinitione. <1v> <expl> Ma Aristotile nel decimo libro de lethica dimostra che la felicità sta nelle operacioni delle virtù. Et però dobiamo noi chominciare della virtù ponendo la sua diffinitione. Però che sechondo Tulio nel libro degli offitii ogni tratato dalchuna cossa il quale prociede sechondo ragione si de cominciare da la diffinitione, accio che sia chonosciuta la chossa de la quale si de tratare.
<1v> Qui si pone la difinitione della virtù. / <inc> Aristotile nel sechondo de leticha difinì la virtù così: la virtù è abito per eletione il quale sta nel mezo quanto a noi sechondo che determina il savio huomo. Mezo non può essere se non tra due extermità: propriamente le extremità tra le quali la virtù è mezo sonno le passioni sì come dicie Aristotile nel deto libro. Per voler perfetamente intendere la diffinitione asegnata della virtù primamente si chonviene tratare degli abiti a presso della elletione, poi del mezo ultimo de le passioni.
<8v-11v> <book II>
<11v-21r> <book III>
<21r-32v> <book IV>
<32v-41v> <book V>
<41v-59v> <book VI>
<59v-74r> <book VII>
<74r-83r> <book VIII>
<83r-88r> <book IX>
<88r-93v> <book X>
<93r-v> <expl> A questa filicità mena et conducie la filosofia morale la quale si può avere in questa presente vita la quale primamente chiamò Socrate da cielo et puosela nella prima mente et nella cipta et nelle chase et costrinse gli uomeni a investigare et ricerchare della vita de chostumi et delle cosse buone et ree. Di questa filosofia disputò Platone sotilmente et per sua schritura lasciò memoria [di sé inobilito] questa filosofia nel libro de lethicha <93v> d'Aristotile confermo e dichiaro chon più efichaci et vere ragioni. Il quale singularmente seguitò in questo libro. Questa filosofia chiamò Tulio ne l'ultimo libro delle questioni toschulane et disse così. O filosofia ducha della vita, trovatrice delle virtù, discaciatrice de vitii, che potrebe sanza te la vita degli uomini? Tu portasti la ciptà. Tu ragunasti gli uomini sparti et faciesti vivere in chonmpagnia. Tu primieramente gli achompagnasti nella habitatione delle chosse poi gli faciesti venire a matrimonio. Tu fosti trovatrice delle legi et maestra de chostumi. Tu faciesti participare gli uomini insieme per litere et per voci. Noy richorriamo atte et domandiamo da te adiutorio et atte ci diamo tutti la quale vocie et il quale detto se tu che leggi osserveray troverray in questa operetta non pichollo utille. Deo gratias amen. / Explicit liber compendii philosophie moralis editus per venerabilem virum et doctorem fratrem lucham de manelis ordinis predicatorum. / Schrito el de(tt)o libro per me Bernardo Bragadini da Vinegia nelle stinche di Firenze adì xxviii settembrio 1419.
<1v> Qui si pone la difinitione della virtù. / <inc> Aristotile nel sechondo de leticha difinì la virtù così: la virtù è abito per eletione il quale sta nel mezo quanto a noi sechondo che determina il savio huomo. Mezo non può essere se non tra due extermità: propriamente le extremità tra le quali la virtù è mezo sonno le passioni sì come dicie Aristotile nel deto libro. Per voler perfetamente intendere la diffinitione asegnata della virtù primamente si chonviene tratare degli abiti a presso della elletione, poi del mezo ultimo de le passioni.
<8v-11v> <book II>
<11v-21r> <book III>
<21r-32v> <book IV>
<32v-41v> <book V>
<41v-59v> <book VI>
<59v-74r> <book VII>
<74r-83r> <book VIII>
<83r-88r> <book IX>
<88r-93v> <book X>
<93r-v> <expl> A questa filicità mena et conducie la filosofia morale la quale si può avere in questa presente vita la quale primamente chiamò Socrate da cielo et puosela nella prima mente et nella cipta et nelle chase et costrinse gli uomeni a investigare et ricerchare della vita de chostumi et delle cosse buone et ree. Di questa filosofia disputò Platone sotilmente et per sua schritura lasciò memoria [di sé inobilito] questa filosofia nel libro de lethicha <93v> d'Aristotile confermo e dichiaro chon più efichaci et vere ragioni. Il quale singularmente seguitò in questo libro. Questa filosofia chiamò Tulio ne l'ultimo libro delle questioni toschulane et disse così. O filosofia ducha della vita, trovatrice delle virtù, discaciatrice de vitii, che potrebe sanza te la vita degli uomini? Tu portasti la ciptà. Tu ragunasti gli uomini sparti et faciesti vivere in chonmpagnia. Tu primieramente gli achompagnasti nella habitatione delle chosse poi gli faciesti venire a matrimonio. Tu fosti trovatrice delle legi et maestra de chostumi. Tu faciesti participare gli uomini insieme per litere et per voci. Noy richorriamo atte et domandiamo da te adiutorio et atte ci diamo tutti la quale vocie et il quale detto se tu che leggi osserveray troverray in questa operetta non pichollo utille. Deo gratias amen. / Explicit liber compendii philosophie moralis editus per venerabilem virum et doctorem fratrem lucham de manelis ordinis predicatorum. / Schrito el de(tt)o libro per me Bernardo Bragadini da Vinegia nelle stinche di Firenze adì xxviii settembrio 1419.
Record last updated
08/03/2013
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Eugenio Refini
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Citation
Eugenio Refini, ‘Compendio della filosofia morale’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4322> [accessed 3 December 2024]
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4322> [accessed 3 December 2024]