Parafrasi nell'Etica di Aristotile
Title
Parafrasi nell'Etica di Aristotile
Description
Paper; ff. II, p. 822, ff. [5], II; mm. 200_268. Date at f. IIr: '3 Nov. 1613', and f. [1]r: '8 Ag. 1614'. Titles on spine: 'Parafrase del con. / Pomponio Torelli so / pra l'Etica'; 'Parafrase del conte Pomponio Torelli sopra l'Etica d'Arist. m.s.'.
Creator
Date
1613-1614 (copy)
Contributor
Type
Prose
Identifier
Is Referenced By
Stornajolo 1902-1921: II, p. 271; Nori 1978: 219; Lines 2002: 518.
Shelfmark
Manuscript ID
120
Foliation
p. 1-822
Seen
Yes
Genre
Internal description
<p. 1-8> Introdvttione del per / dvto nell'etica / d'aristotile. <inc> L'Etica altro non vuol dire che Morale, cioè arte de costumi, perciò che mos ch'appresso latini vuol die costume dà il nome alla morale, come fa presso i Greci all'Etica; questo costume si contrae in noi per consuetudine assuefacendosi nell'operare; onde diveniamo pronti ad operare sempre allo stesso modo, come con l'assuefar i fanciulli a giocare, giocatori ne divengono, contraendo in se stessi il costume del gioco, sì come con farli assuefar in visitar le Chiese contraeno il costume della divotione; et è differente il costume dall'habito, perché l'habito rinchiude la ragione, o vera o falsa; ma il costume non risguarda che l'assuefattione, ch'è quasi un'altra natura, anzi molte volte prevale, come disse il Pet. “Nostra natura vinta dal costume”. <expl> Onde il discorrere dell'utilità qeust'opera saria ridicolo poiché non si può trovar maggior utilità ch'il sapere governarsi per essere felice. Non perché il saper ci faccia felici, ma perché c'indrizzi ad operar in modo ch'acquistiamo la felicità, che tutta quest'arte nell'operar consiste; et però dal costume si domanda, che ha nell'operar ogni sua forza. Pure et aiuto ci darà l'intendere et c'inanimirà et mostrerà la via agevolandolati per meglio operare.
<p. 9-119> Parafrasi nell'Etica d'Aristotile / del Perdvto libro p.° c. p.° <inc> Ogn'arte et ogni dottrina, et così ogn'atto et elettione pare ch'appetisca un certo bene. Da questa propositione generalissima comincia Arist. La sua filosofia morale, sì come cominciò la divina con questa: tutti gl'huomini dalla natura hanno il desiderio di sapere. Né è meraviglia che convengono et la principalissima scienza ch'è la mettafisica et la principalissima arte ch'è la politica, in haver doi così principali oggetti ch'abbracciono tutte le cose, l'uno d'essi è 'l vero inteso da tutte le scienze, l'altro è il bene solo fine di chiunque opera. <expl> Onde si potrebbe dire che la felicità fosse la somma perfettione humana, risultante dalle fatte attioni secondo la virtù in processo di conveniente longhezza di vita. Ma della felicità et sua diffinitione et come in essa s'habbi a intendere l'operatione siasi sin qui ragionato a bastanza.
<p. 120-182> <book 2>
<p. 184-292> <book 3>
<p. 294-388> <book 4>
<p. 390-493> <book 5>
<p. 494-555> <book 6>
<p. 556-632> <book 7>
<p. 634-699> <book 8>
<p. 701-756> <book 9>
<p. 757-822> Libro decimo / Capitolo primo. <inc> Dopo le virtù morali et intellettive et havendo trattato longamente dell'amicitia, segue che si tratti del piacere. Perciò che pare che particolarmente il piacere sia congionto con la nostra natura. Onde vanno amaestrando i giovanetti governandoli co 'l piacere e co 'l dolore. E pare che a conseguir le virtù sia di grandissima consequenza il rallegrarsi et attristarsi quando bisogna, et per quello che si conviene, perché da ciò ne deriva l'amore, et l'odio che si porta a ciò che si deve meritamente portare. <expl> Perciò che havute tai considerationi meglio forse si conoscerà quale sia l'ottima Republica, et come ciascheduna dell'altre sia disposta et quai leggi et costumi vi vor
<p. 9-119> Parafrasi nell'Etica d'Aristotile / del Perdvto libro p.° c. p.° <inc> Ogn'arte et ogni dottrina, et così ogn'atto et elettione pare ch'appetisca un certo bene. Da questa propositione generalissima comincia Arist. La sua filosofia morale, sì come cominciò la divina con questa: tutti gl'huomini dalla natura hanno il desiderio di sapere. Né è meraviglia che convengono et la principalissima scienza ch'è la mettafisica et la principalissima arte ch'è la politica, in haver doi così principali oggetti ch'abbracciono tutte le cose, l'uno d'essi è 'l vero inteso da tutte le scienze, l'altro è il bene solo fine di chiunque opera. <expl> Onde si potrebbe dire che la felicità fosse la somma perfettione humana, risultante dalle fatte attioni secondo la virtù in processo di conveniente longhezza di vita. Ma della felicità et sua diffinitione et come in essa s'habbi a intendere l'operatione siasi sin qui ragionato a bastanza.
<p. 120-182> <book 2>
<p. 184-292> <book 3>
<p. 294-388> <book 4>
<p. 390-493> <book 5>
<p. 494-555> <book 6>
<p. 556-632> <book 7>
<p. 634-699> <book 8>
<p. 701-756> <book 9>
<p. 757-822> Libro decimo / Capitolo primo. <inc> Dopo le virtù morali et intellettive et havendo trattato longamente dell'amicitia, segue che si tratti del piacere. Perciò che pare che particolarmente il piacere sia congionto con la nostra natura. Onde vanno amaestrando i giovanetti governandoli co 'l piacere e co 'l dolore. E pare che a conseguir le virtù sia di grandissima consequenza il rallegrarsi et attristarsi quando bisogna, et per quello che si conviene, perché da ciò ne deriva l'amore, et l'odio che si porta a ciò che si deve meritamente portare. <expl> Perciò che havute tai considerationi meglio forse si conoscerà quale sia l'ottima Republica, et come ciascheduna dell'altre sia disposta et quai leggi et costumi vi vor
ranno a constituirla in istato buono, remediando a quei diffetti che la danneggiano. Ripigliaremo dunque il nostro ragionamento da un tal principio.
Record last updated
08/03/2013
Record last updated by
Eugenio Refini
Collection
Citation
Eugenio Refini, ‘Parafrasi nell'Etica di Aristotile’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4356> [accessed 21 November 2024]
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4356> [accessed 21 November 2024]