I parvi naturali d'Aristotile tradotti ed esposti

Title

I parvi naturali d'Aristotile tradotti ed esposti

Description

Paper; ff. [1], 189, [3]; mm. 260_200. Beautiful copy (cf. mss. Urb. Lat. 1335, 1338).

Date

1617

Contributor

Type

Prose

Identifier

Is Referenced By

Stornajolo 1902-1921: III, 271.

Manuscript ID

205

Foliation

ff. 1r-189r

Seen

Yes

Internal description

<1r> ARISTOTELE STAGIRITA / DELLO / INDOVINARE PER MEZZO DE SOGNI / O DA SOGNI / TRADOTTO ET ESPOSTO IN / LINGVA VOLGARE / VITTORIO VENTVRELLI / D'VRBINO.
<3r> Aristotile Stagirita / Dello indovinare per mezzo de sogni o / da sogni. // Tradotto ed esposto in lingua volgare / da Vittorio Venturelli / d'Urbino. / Cap. p.° Traduttione, testo p.° <inc> E dello indovinare che si fa ne sonni e che si dice avadere da sogni non è facile a disprezzarlo, né restarne persuasi. Conciosia che l'essistimar tutti o molti che i sogni habbino qualche significatione ne fa vedere che sia detto come da esperienza e che si dia arte d'indovinare d'alcune cose ne gl'insonii non è incredibile, perché ha qualche ragione e per questo il medemo senz'altro alcuno giudicarà de gli altri insonii; et il non vedere alcuna ragionevole cagione per la quale questo avvenga, causa che ciò non si creda. <3v> Spositione. <inc> Dopo il trattato de sogni segue l'opusculo dello indovinare per mezzo de sogni e ragionevolmente poiché sì come più volte si è detto, dichiarata e definita la natura della cosa, deve poscia il filosofo naturale esporre e spiegare gli accidenti e massime i più memorabili che da quella dependono, e le cose ch'a renderla più chiara ed illustre molto conferiscono. <25r> <expl> Dopo il trattato dell'indovinamento de sogni bisogna trattare del commune moto de gli animali, il che noi faremo in un particolare libro, congiungendolo insieme con un altro opusculo dell'incesto de gli animali, con che si dà fine al trattato dell'indovinare per mezzo de sogni.

<26r> Aristotile Stagirita / Della longhezza e della brevità / della vita. // Tradotto ed esposto in lingua / vulgare italiana / da Vittorio Venturelli d'Urbino. / Cap. p.° Testo p.° Traduttione. <inc> E' necessario di considerare la cagioni onde alcuni animali sono di lunga vita ed altri di vita breve ed assolutamente della lunghezza e della brevità della vita; ed il principio nessario della consideratione è primieramente dubitare di essa. Imperoché non è manifesto se sia la medesima cagione o differentia ne gli animali tutti, e nelle piante dell'essere questi di breve e quelli di lunga vita. <26v> Spositione <inc> Sin dal principio della nostra interpretatione si disse che alcune operationi convenivano a gli animali come animali, ed altre come viventi. Come animali le conviene il sonno, la vegghia, il sentire, l'insonio, l'indovinare per mezzo di sogni et altre tali. <58r> <expl> Come si serà discorso della gioventù, della vecchiezza, della vita e della morte (il trattato della respiratione nella vita è compreso poiché tanto si vive quanto si respira) la scienza e la dottrina metodica de gli animali haverà conseguito il suo fine, con che termina il capitolo, l'epilogo ed il trattato.

<60r> ARISTOTELE STAGIRITA / DELLA / GIOVENTV E DELLA VECCHIEZZA / TRADOTTO ED ESPOSTO IN / LINGVA VOLGARE / DA / VITTORIO VENTVRELLI / D'VRBINO
<61r> Aristotile Stagirita / Della gioventù, e della vecchiezza // Tradotto ed esposto in lingua volgare / da Vittorio Venturelli / d'Urbino. / Cap. p.° / testo p.° Traduttione. <inc> Hassi hora a parlare della gioventù, della vecchiezza, della vita, della morte ed insieme è forsi necessario dir le cause della respiratione, poiché ad alcuni animali è dato il vivere ed il non vivere per questo. <61v> Spositione <inc> Nel trattato che di sopra habbiamo esposto discorre il filosofo della longhezza e della brevità della vita, hora nel presente opuscoletto spiega la natura della vecchiezza e della giovanezza. <89v> <expl> In che maniera e con quale attione si refrigerino gli animali nel seguente trattato vedremo.

<91r> ARISTOTELE STAGIRITA / DELLA / RESPIRATIONE / TRADOTTO ET ESPOSTO IN / LINGVA VVOLGARE / DA / VITTORIO VENTVRELLI / D'VRBINO.
<92r> Aristotile Stagirita / Della respiratione // Tradotto ed esposto in lingua vuolgare / italiana / da Vittorio Venturelli / d'Urbino. / Cap. p° / Testo p° Traduttione. <inc> Imperoché della respiratione dissero alcuni pochi de primi naturali; ma per qual fine sia negli animali, altri nulla ne dissero, altri certamente ne dissero, non però disser bene, ma senza esperienza delle cose ch'avvengono. <92v> Spositione <inc> Conchiuse nel sopra dichiarato opuscolo il filosofo che tutti gli animali hanno di bisogno di qualche refrigeratione per conservare la propria vita, così quelli che vivono sopra la terra, e nell'aere, come gli altri, che ne mari, ne fiumi e nell'acque dimorano. <165r> <expl> Come gli animali non possono o per vecchiezza o per infermità più movere il polmone si muoiono. Come fanno i pesci quando per l'istesse ragioni non possono più sollevare ed abbassare le branche; il che detto ha fine l'epilogo, il capitolo ed il trattato della respiratione.

<167r> ARISTOTELE STAGIRITA / DELLA / VITA E DELLA MORTE / TRADOTTO ET ESPOSTO IN / LINGVA VVOLGARE / DA / VITTORIO VENTVRELLI / D'VRBINO.
<168r> Aristotile Stagirita / della vita e della morte // Tradotto ed esposto in lingua vuolgare / italiana / da Vittorio Venturelli / d'Urbino. / Cap.° p.° / Testo p.° Traduttione. <inc> Dunque a tutti gli animali è commune la generatione e la morte; ma i modi sono differenti di specie. Imperò che la corrottione non è senza differenza; ma ha qualche cosa commune. Imperò che la morte o è violenta o seconda la Natura. <168v> Spositione. <inc> Propose il filosofo nel principio dell'opuscolo della vecchiezza e della gioventù di volere trattare anche della respiratione e della vita e della morte. <186v> <expl> Con che epilogando le cose dette da fine il filosofo al capitolo, al trattato ed a quanto conveniva dire in sì belle materie.

<188r> Il principio del libro d'Aristotele / che tratta della / Sanità e dell'infermità. <inc> Il dire le cagioni della sanità e dell'infermità è non solo essercitio del medico, ma sino ad un certo termine anche del naturale, e come questi siano differenti e come contemplino cose diverse è necessario che non sia ignoto. <188r> Spositione <inc> Che Aristotele habbia scritto della sanità e dell'infermità è cosa chiarissima né fra peripatetici è rivocata più che tanto in dubbio. Ma non si trova già scrittore alcuno fra gli antichi che attesti d'havere o letta o veduta opra tale. <189r> <expl> Con che mediante il divino aiuto habbiamo imposto fine alla traduttione ed espositione di tutti quelli opuscoli che si chiamano Parvi Naturali.

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08/03/2013

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Eugenio Refini

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Citation

Eugenio Refini, ‘I parvi naturali d'Aristotile tradotti ed esposti’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
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