Le morali

Title

Le morali

Description

4°. [I tomo] +-++4, A-Z4, Aa-Zz4, Aaa-Yyy4; [II tomo] +4, A-Z4, Aa-Zz4, Aaa-Nnn4, a4-k4. ff. [8], pp. 542, f. [1]; ff. [4], pp. 472, ff. [40]. Text in Roman, titles of paragraphs in Italics.

Creator

Date

1664

Contributor

Type

Prose

Identifier

Date Submitted

23/09/2012

Spatial Coverage

Audience

Edition ID

82

Genre

Copy seen

London, BL, 29.b.19-20

Title page

LE / MORALI / del signor / FABIO ALBERGATI / tomo primo. / All'Illvstr. et Eccell. Sig. / D. NICOLO' / LVDOVISI. / Principe di Piombino, e di Venosa, Duca di Zagarolo, / e di Fiano, Grande di Spagna, Caualiere / dell'Ordine del Toson d'oro, Vice Rè, / e Capitan Generale delle Galere, / e Regno di Sardegna. / [fregio] / in roma, / Per Giacomo Drangondelli 1664. / [typographic line] / Con Licenza de' Superiori.

Internal description

<†2r-[†4]r> TAVOLA DE I CAPITOLI DEL PRIMO TOMO.

<[†4]r> <imprimatur>

<††r-[††4]v> DELLE / MORALI / DEL SIGNOR / FABIO / ALBERGATI / TOMO PRIMO. / PROEMIO. <inc> Io mi son proposto di trattare del sommo bene humano, che col lume naturale possiamo ottenere, per comprendere, che cosa è, et in che guisa si possa conseguire; cognitione altrettanto necessaria, quanto sopra modo nobile, e giovevole. Percioche come all'arciere, non vedendo il berzaglio, né sapendo il modo da colpirlo, diverrebbe l'arco inutile, o scioccamente l'esercitarebbe; così la ragione si farebbe di niun valore in noi, e follemente verrebbe impiegata, se 'l fine, a cui è prodotta, et il modo da pervenirvi ci fosse occulto. <expl> E quando tali huomini conoscessero insieme per se stessi il vero modo, e le cagioni del ben vivere; nondimeno sarebbe pur loro di smisurato piacere il rimirare, come il ritratto delle proprie attioni nella descrittione della virtù; e questo Trattato non sarebbe loro vano. Ma in contrario vana sarà questa cognitione a chi essendo malvagio, e godendo di vivere ostinato nella malitia sua, disprezzerà di farsi buono. E tanto basti per proemio.

<p. 1-89> DELLE / MORALI / DEL SIGNOR / FABIO / ALBERGATI / LIBRO PRIMO. / Descrittione della felicità. Cap. I. <inc> Havendo noi proposto di trattare del sommo bene humano, per trovare il modo da conseguirlo, è prima da riguardare che cosa sia; poiché dalla cognitione del fine si ritrovano i convenevoli mezzi per acquistarlo. Nel nome adunque del sommo bene, sì come gli huomini volgari, e gl'intendenti sono concordi, chiamandolo universalmente Felicità, così nella sostanza, e nel diffinirlo sono grandemente discordi, conciosia che ciascuno confrome a i costumi et all'habito che possiede giudichi di essa; e di qui le genti che sono in preda de' piaceri, stimano che la vita sensuale sia la Feli-
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cità, e le persone civili, che sia l'honore et altri di maggior giudicio la ripongano nella virtù. <expl> Così dice in sostanza Valerio Massimo di Metello; per la qual cosa appare, che in esso fin alla morte si trovarono i beni dell'animo, del corpo, e gli esterni in vita perfetta nella maniera, che dalla Felicità Aristotelica sono ricercati.

<new title-page> LE / MORALI / del signor / FABIO ALBERGATI / tomo secondo. / All'Illvstr. et Eccell. Sig. / D. NICOLO' / LVDOVISI. / Principe di Piombino, e di Venosa, Duca di Zagarolo, / e di Fiano, Grande di Spagna, Caualiere / dell'Ordine del Toson d'oro, Vice Rè, / e Capitan Generale delle Galere, / e Regno di Sardegna. / [fregio] / in roma, / Per Giacomo Drangondelli 1664. / [typographic line] / Con Licenza de' Superiori.

<†2r-[†4]r> TAVOLA / DE I CAPITOLI / DEL TOMO SECONDO.

<p. 345-472> DELLE / MORALI / DEL SIGNOR / FABIO / ALBERGATI / LIBRO DECIMO. / Delle parti dell'Anima, e de' principii dell'attioni humane. Cap. I. <inc> Habbiamo trattato fin qui a bastanza delle Virtù Morali; hora perché nel diffinirle habbiamo detto che sono mediocrità secondo la retta ragione, rimane da considerar più particolarmente che cosa sia questa retta ragione. Perciò che conoscendosi ciascuna cosa perfettamente per le sue cause e massime per la materia, e per la forma; havremo compita chiarezza delle virtù morali quan-
do alla cognitione delle proprie materie, delle quali habbiam discorso, sarà congiunta quella della forma loro, ch'è la stessa retta ragione in quel modo che si dirà. <expl> E perché sopra tutte le compagnie civili e republiche perfettissima è la reale, di tale stato per avventura ci basterà trattare quando ne sarà concessaa la commodità. Poich'ad esso tutte l'altre Republiche si possono ridurre, e da esso le veggiamo derivare. E massime essendo stato discorso dell'altre molto più principalmente e più pienamente che dello stato regio non è stato fatto.

<ar-k4r> TAVOLA / DELLE COSE NOTABILI.

Branch of philosophy

Record last updated

08/03/2013

Record last updated by

Eugenio Refini

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Citation

Eugenio Refini, ‘Le morali’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4530> [accessed 21 November 2024]