La morale filosofia brevemente descritta
Title
La morale filosofia brevemente descritta
Description
8°. A-M8, N4. ff. 100: [2 pp.], 167 pp. [i.e. 197 pp.], [1 p.]. Text in italics; titles of paragraphs in roman. 85×141.
Creator
Publisher
Date
1565
Contributor
Type
Prose
Identifier
Is Referenced By
Haym, Biblioteca Italiana: II, 393; Cranz and Schmitt 1984: 108.480A.
Spatial Coverage
Audience
Edition ID
88
Genre
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London, BL, 232.k.30
Title page
LA MORALE / filosofia / Breuemente descritta per due / filosofi; / epitteto stoico, / aristotele peripatetico: / Doue si insegna tutta quella perfettione, alla quale / si peruiene col lume della Natura. / et il trattato di plvtarco / dell'amor de' Genitori uerso i Figliuoli. / Opere nuouamente di Greco ridotte in Volgare / da m. givlio ballino. / [typographer's mark] / In Venetia, Per Gio. Andrea Valvassori. / M D LXV.
Paratextual elements
1. dedicatory epistle of Epictetus' Moral Philosophy to Pietro Carnesecchi, p. 3-13;
2. index of chapters of Epictetus's Moral Philosophy, p. 14-22;
3. index of chapters of Ps.-Aristotle's On Virtues and Vices, p. 117-118;
4. dedicatory epistle of Ps.-Aristotle's On Virtues and Vices to Carlo Giorgio [Zorzi?], p. 119-123;
5. dedicatory epistle of Plutarch's On Brotherly Love to Piero Calbo, p. 151-155;
6. table of errors, p. [198].
2. index of chapters of Epictetus's Moral Philosophy, p. 14-22;
3. index of chapters of Ps.-Aristotle's On Virtues and Vices, p. 117-118;
4. dedicatory epistle of Ps.-Aristotle's On Virtues and Vices to Carlo Giorgio [Zorzi?], p. 119-123;
5. dedicatory epistle of Plutarch's On Brotherly Love to Piero Calbo, p. 151-155;
6. table of errors, p. [198].
Internal description
<p. 3-13> AL MOLTO / magnifico, / et / reverendo monsignor / carnesecchi, / Mio Signore Osservandissimo. <inc> Nelle gravi tempeste, che del continuo mi hanno travagliato, da che io entrai in questo procelloso mare dell'humana vita, mi diede ardire da stimar poco gli acerbi incontri, e forza da resistere a' fieri assalti loro, conforto in così duri affanni, e speranza di giugnere in porto, quando che fosse, in stato, ripien di tanta disperatione; non altro veramente, che la viva fede, on
de mi armò il nostro commun padre. <expl> et farà insieme qualche stima del mio buon giudicio nella elettione, ch'io ho fatta di lei, e di quel sommo desiderio, ch'io ho di far cosa, che le piaccia. Le bascio humilmente la mano, pregandole felicità. Di Venetia. M.D.LXIIII. Di V.R. Signoria, Diuoto Servitore, Giulio Ballino.
<p. 14-22> tavola / DE' CAPI CONTENVTI / nella moral filoso- / fia di epitteto.
<p. 23-24> LA VITA / di epitteto / stoico. <inc> Epitteto, filosofo seguace della setta stoica, nacque in Hierapoli, città della Frigia, posta di rimpetto a Laodicea. <expl> parte delle quai cose hoggi si leggono impresse, et parte dicesi essere nella libreria Vaticana.
<p. 25-114> LA MORALE / filosofia / di epitteto, / stoico: / Per riformar l'huomo, e condurlo alla bea- / titudine della presente vita. Quali cose in noi siano, e quali no: et la natura di ciascuna di loro. Cap. I. <inc> Delle cose, che sono, parte è, parte non è in noi. È in noi l'openione, lo sforzo, l'appetito, la ischefeltà; et, per dirlo in una parola, ciascuna opera nostra. <expl> Hor, se così piace (o Critone) al sommo Iddio, così avvenga. Ponno bene Anito, e Melito privarmi di vita; ma non già offendermi. Il fine.
<p. 115> IL TRATTATO / di aristotele / delle virtv, e de' vitii. / Nuouamente di Greco fatto Volgare / da M. Giulio Ballino. / [typographer's mark] / In Venetia, Per Gio. Andrea Valuassori. / M D LXV.
<p. 117-118> LA TAVOLA / de' capi contenvti / nel Trattato.
<p. 119-123> AL MAGNIFICO M. / carlo giorgio. <inc> Con voi, tra cui, e me, piacque sempre alla vostra gentilezza, che fosse quella parità compiuta, che tra' veri, et uguali amici se richiede, io non entrerò, nel dedicarvi questa mia fatica in quegli alti ragionamenti, co' quali usano i minori di trattar, quanto portano seco le occasioni, co' maggiori loro: ma, favellandovi appunto, com'io soglio, famigliarmente, et come so esservi caro, vi spiegherò semplicemente, quant'io mi sono apparecchiato a dirvi. <expl> et quanto esse ne ricercano, attendete nell'avvenire, se non l'adempimento intero di tutte le mie promessioni, e speranze vostre; almeno di tante di loro, quante, mi concederà, ch'io conduca a buon fine, l'ocio più tosto, che la mia sollecitudine, e diligenza. State sano. Di Venetia, MDLIIII. Vero amico vostro, Giulio Ballino.
<p. 124-148> QVALI SIANO / le cose lavdevoli, / et qvali siano le / biasimevole. cap. i / Laudevoli sono le cose honeste; e biasimevoli le dishoneste. Tra le honeste tengono il primo luogo le Virtù; fra le dishoneste i vitii. <expl> come l'affettione verso gli amici, l'amor verso i famigliari, la dilettatione delle honeste conversationi, l'hospitalità, l'humanità, la cortesia, e la leggiadria: che tutte sono lodevoli: sì come biasimevoli quelle, che alle dette sono contrarie, e dal vitio dipendenti. Il fine.
<p. [149]> IL TRATTATO / di plvtarco, / dell'amor / de' genitori / uerso i figliuoli. / Opera nuouamente di Greco ridotta in / Volgare da M. Giulio Ballino. / [typographer's mark] / In Venetia, per Gio. Andrea Valvassori. / M D LXIIII.
<p. 151-155> AL MOLTO / magnifico m. / piero calbo. <inc> Tra le passioni dell'animo nostro qual luogo tenga, et quanto vaglia lo amore, assai è stato e dagli antichi, e da' moderni dimostro; et con vive ragioni, et con chiari argomenti la sua forza incomparabile provata: li quali nondimeno han per lo più di quell'affetto amoroso favellato, che suole in noi come per certo caso destarsi, poco stendendosi nel ragionar della natural benivolenza. <expl> ma di proceder più inanzi nel farla certa dell'inchinevole mi' affettione verso di lei, alla quale humilmente mi raccomando. Di Venetia, MDLXIIII. Di V. Mag. Servitor devotiss. Giulio Ballino.
<p. 157-167 [i.e. 197]> TRATTATO / di plvtarco, / dell'amor / de' genitori / uerso i figliuoli. <inc> Che' Greci alcuna volta nelle cause loro si siano sottoposti al giudicio de gli stranieri, et habbiano ricercate le altrui openioni, cagionò lo stimar poco quella fede, che tra di loro doveva esser tenuta in prezzo. <expl> Et ciò solamente fanno, perciò che stimano la povertà essere il maggiore, e lo stremo di tutti i mali. Il fine.
<p. [198]> GLI ERRORI, PIV / graui, corsi per negligenza / de gl'impressori; con / le correttioni.
<p. 14-22> tavola / DE' CAPI CONTENVTI / nella moral filoso- / fia di epitteto.
<p. 23-24> LA VITA / di epitteto / stoico. <inc> Epitteto, filosofo seguace della setta stoica, nacque in Hierapoli, città della Frigia, posta di rimpetto a Laodicea. <expl> parte delle quai cose hoggi si leggono impresse, et parte dicesi essere nella libreria Vaticana.
<p. 25-114> LA MORALE / filosofia / di epitteto, / stoico: / Per riformar l'huomo, e condurlo alla bea- / titudine della presente vita. Quali cose in noi siano, e quali no: et la natura di ciascuna di loro. Cap. I. <inc> Delle cose, che sono, parte è, parte non è in noi. È in noi l'openione, lo sforzo, l'appetito, la ischefeltà; et, per dirlo in una parola, ciascuna opera nostra. <expl> Hor, se così piace (o Critone) al sommo Iddio, così avvenga. Ponno bene Anito, e Melito privarmi di vita; ma non già offendermi. Il fine.
<p. 115> IL TRATTATO / di aristotele / delle virtv, e de' vitii. / Nuouamente di Greco fatto Volgare / da M. Giulio Ballino. / [typographer's mark] / In Venetia, Per Gio. Andrea Valuassori. / M D LXV.
<p. 117-118> LA TAVOLA / de' capi contenvti / nel Trattato.
<p. 119-123> AL MAGNIFICO M. / carlo giorgio. <inc> Con voi, tra cui, e me, piacque sempre alla vostra gentilezza, che fosse quella parità compiuta, che tra' veri, et uguali amici se richiede, io non entrerò, nel dedicarvi questa mia fatica in quegli alti ragionamenti, co' quali usano i minori di trattar, quanto portano seco le occasioni, co' maggiori loro: ma, favellandovi appunto, com'io soglio, famigliarmente, et come so esservi caro, vi spiegherò semplicemente, quant'io mi sono apparecchiato a dirvi. <expl> et quanto esse ne ricercano, attendete nell'avvenire, se non l'adempimento intero di tutte le mie promessioni, e speranze vostre; almeno di tante di loro, quante, mi concederà, ch'io conduca a buon fine, l'ocio più tosto, che la mia sollecitudine, e diligenza. State sano. Di Venetia, MDLIIII. Vero amico vostro, Giulio Ballino.
<p. 124-148> QVALI SIANO / le cose lavdevoli, / et qvali siano le / biasimevole. cap. i / Laudevoli sono le cose honeste; e biasimevoli le dishoneste. Tra le honeste tengono il primo luogo le Virtù; fra le dishoneste i vitii. <expl> come l'affettione verso gli amici, l'amor verso i famigliari, la dilettatione delle honeste conversationi, l'hospitalità, l'humanità, la cortesia, e la leggiadria: che tutte sono lodevoli: sì come biasimevoli quelle, che alle dette sono contrarie, e dal vitio dipendenti. Il fine.
<p. [149]> IL TRATTATO / di plvtarco, / dell'amor / de' genitori / uerso i figliuoli. / Opera nuouamente di Greco ridotta in / Volgare da M. Giulio Ballino. / [typographer's mark] / In Venetia, per Gio. Andrea Valvassori. / M D LXIIII.
<p. 151-155> AL MOLTO / magnifico m. / piero calbo. <inc> Tra le passioni dell'animo nostro qual luogo tenga, et quanto vaglia lo amore, assai è stato e dagli antichi, e da' moderni dimostro; et con vive ragioni, et con chiari argomenti la sua forza incomparabile provata: li quali nondimeno han per lo più di quell'affetto amoroso favellato, che suole in noi come per certo caso destarsi, poco stendendosi nel ragionar della natural benivolenza. <expl> ma di proceder più inanzi nel farla certa dell'inchinevole mi' affettione verso di lei, alla quale humilmente mi raccomando. Di Venetia, MDLXIIII. Di V. Mag. Servitor devotiss. Giulio Ballino.
<p. 157-167 [i.e. 197]> TRATTATO / di plvtarco, / dell'amor / de' genitori / uerso i figliuoli. <inc> Che' Greci alcuna volta nelle cause loro si siano sottoposti al giudicio de gli stranieri, et habbiano ricercate le altrui openioni, cagionò lo stimar poco quella fede, che tra di loro doveva esser tenuta in prezzo. <expl> Et ciò solamente fanno, perciò che stimano la povertà essere il maggiore, e lo stremo di tutti i mali. Il fine.
<p. [198]> GLI ERRORI, PIV / graui, corsi per negligenza / de gl'impressori; con / le correttioni.
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08/03/2013
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Eugenio Refini
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Citation
Eugenio Refini, ‘La morale filosofia brevemente descritta’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4536> [accessed 21 November 2024]
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