De immortalitate anime
Title
De immortalitate anime
Description
Paper, misc., comp.; ff. [i], 263, [i]. mm. 205_150. Later binding in parchment. Layout of the section concerned (1r-48v) mm. 95_150, 27 lines. The treatise is followed by Francesco Petrarca's canzone Vergine bella che di sol vestita (RVF, 366) transcribed by the same hand ('Cançone morale de Misser Francesco Petrarcha da Fiorença in laude de la gloriosa Vergene Madona Sancta Maria', ff. 53r-55v). The other texts included in the manuscript are in Latin (with the only exception of the Rithmus in laudem Virginis Mariae gloriose, inc. 'O Maria stella de questo gran mare / che sei più dolce chel favo del miele', which seems to be rich in references to Petrarca's canzone to the Holy Virgin - but it is copied by a different hand). The copy of Campora is dated November 22nd 1469 (f. 52v).
Creator
Date
1469
Contributor
Type
Prose
Identifier
Date Submitted
03/07/2013
Is Referenced By
Iter I, 216a; Kaeppeli 1970: II, 310, n°2062; Inventario Riccardi: 44.
Audience
Shelfmark
Manuscript ID
9
Foliation
ff. 1r-48v
Seen
Yes
Internal description
<3r-v> <index> In hoc elegantissimo vulgari opusculo continentur capitula infrascripta et primo [vere] Prologus. <the index of the other works included in the ms., copied by a later hand, follows>
<5r> De immortalitate animae in modum Dialogi vulgariter incipit prohemium. Lege feliciter. <preamble> <inc> Al venerabile et discreto suo magiore Johanni di Marcanovo Citadino de la felice cita de Vinesia, frate Iacomo Camphora di Genoa del ordine di frati predicatori in sacra theologia licentiato in la universita de Oxonfordi cum recomendatione. Pensando in me molte volte la grande humanità la quale longo tempo passato m'hai mostrata effectualmente, pensai anchora io se possibile era a me in qualche modo fare cosa la quale fusse non come satisfactoria de tanti beneficii recevuti, ma solamente demonstratoria di qualche grado de gratitudine. <5v> <expl> Per la qual cosa [prego] la tua benignità che prenda a grato questo mio sudore et siatti accepto. Et se in quello vedessi cosa la quale non fusse cussì ordinatamente dicta come se richiede, priego che habbii scusata la mia ignorantia: et la tua discretione supplisca al mio deffecto. Finito el prohemio comincia el tractato. Et prima in che modo è da procedere in la presente opera. <text> <inc> Capitulo primo. Johanni. Molte volte ho udito che grandi philosophi cum grandissimo studio et sottillissima inquisitione hanno investigato mirabili conclusioni circa l'anima humana: de le quali <6r> la più excellente che io habbia udito è de la sua immortalità. Et ben che per inviolabile fede noi crediamo l'anima essere immortale: niente di meno vorrei che me dicesti le ragioni philosophiche questo persuadente. <52v> <expl> Et se qualche manchamento vi sarà, come di coloro che muorono avanti che siano venuti a la debita quantità soa, over de coloro che sonno monstruosi, quello defecto supplirà la divina possança. Et questo pare a me che basti a satisfactione de la difficultà mossa et a conplimento de questo piccolo tractato: per la cuy fine in sempiternum sia lodato lo altissimo Idio. Amen. / De Immortalitate anime finis die xxii novembr. 1469. Laus Deo meo. Amen.
<5r> De immortalitate animae in modum Dialogi vulgariter incipit prohemium. Lege feliciter. <preamble> <inc> Al venerabile et discreto suo magiore Johanni di Marcanovo Citadino de la felice cita de Vinesia, frate Iacomo Camphora di Genoa del ordine di frati predicatori in sacra theologia licentiato in la universita de Oxonfordi cum recomendatione. Pensando in me molte volte la grande humanità la quale longo tempo passato m'hai mostrata effectualmente, pensai anchora io se possibile era a me in qualche modo fare cosa la quale fusse non come satisfactoria de tanti beneficii recevuti, ma solamente demonstratoria di qualche grado de gratitudine. <5v> <expl> Per la qual cosa [prego] la tua benignità che prenda a grato questo mio sudore et siatti accepto. Et se in quello vedessi cosa la quale non fusse cussì ordinatamente dicta come se richiede, priego che habbii scusata la mia ignorantia: et la tua discretione supplisca al mio deffecto. Finito el prohemio comincia el tractato. Et prima in che modo è da procedere in la presente opera. <text> <inc> Capitulo primo. Johanni. Molte volte ho udito che grandi philosophi cum grandissimo studio et sottillissima inquisitione hanno investigato mirabili conclusioni circa l'anima humana: de le quali <6r> la più excellente che io habbia udito è de la sua immortalità. Et ben che per inviolabile fede noi crediamo l'anima essere immortale: niente di meno vorrei che me dicesti le ragioni philosophiche questo persuadente. <52v> <expl> Et se qualche manchamento vi sarà, come di coloro che muorono avanti che siano venuti a la debita quantità soa, over de coloro che sonno monstruosi, quello defecto supplirà la divina possança. Et questo pare a me che basti a satisfactione de la difficultà mossa et a conplimento de questo piccolo tractato: per la cuy fine in sempiternum sia lodato lo altissimo Idio. Amen. / De Immortalitate anime finis die xxii novembr. 1469. Laus Deo meo. Amen.
Paratextual elements
1. index of chapters, f. 3r-v.
Record last updated
08/03/2013
Record last updated by
Eugenio Refini
Collection
Citation
Eugenio Refini, ‘De immortalitate anime’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4245> [accessed 21 November 2024]
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4245> [accessed 21 November 2024]