Le morali
Title
Le morali
Description
Paper; ff. [II], 623, [II]; mm. 200_260. Contemporary binding. The last page not numbered as a date: '16 ott. 1609'. An different title, L'Ethica di Fabio Albergati, though erased, is still readable on the spine of the book. The title Del sommo bene. Opera del Sig.r Fabio Albergati appears on top of f. 1r, written by a different hand from the one responsible for the copy of the text.
Creator
Date
1609
Contributor
Relation
Type
Prose
Identifier
Is Referenced By
Stornajolo: III, 301
Shelfmark
Manuscript ID
30
Foliation
ff. 1r-623v
Seen
Yes
Genre
Internal description
<1r-5v> <preamble> <inc> Io mi son proposto di trattare del sommo bene humano che col lume naturale possiamo ottenere, per comprendere che cosa è, et in che guisa si possa conseguire; cognitione altrettanto necessaria, quanto sopra modo nobile et giovevole. Perciò che come all'arciere, non vedendo il bersaglio, né sapendo il modo da colpirlo, diverrebbe l'arco inutile, o scioccamente l'eserciterebbe, così la ragione si farebbe di niuno valore in noi, e follemente verrebbe impiegata, se 'l fine a cui è prodotta et il modo da pervenirvi ci fosse occulto. <expl> E quando cotali huomini conoscessero insieme per se stessi il vero modo e le cagioni del ben vivere, nondimeno sarebbe pur loro di smisurato piacere il rimirare, come il ritratto delle proprie attioni nella descrittione della virtù, e questo trattato non sarebbe loro vano. Ma in contrario vana sarà questa cognitione a chi essendo malvagio e godendo di vivere ostinato nella malitia sua disprezerà di farsi buono. E tanto basti in luogo di proemio, et veniamo alla cosa.
<6r-56r> <book I> Descrittione della felicità. Cap. p.° <inc> Havendo proposto di trattare del sommo bene humano per ritrovar il modo da conseguirlo, è prima da riguardare che cosa sia, poiché dalla cognitione del fine si ritruovano i convenevoli mezzi per acquistarlo. Nel nome adunque del sommo bene, sì come gli huomini volgari e gl'intendenti sono concordi chiamandolo universalmente felicità, così nella sostanza, e nel diffinirlo sono grandemente discordi. Conciosia che ciascuno confrome ai costumi et all'habito che possede giudica di essa e di qui le genti che sono in preda de' piaceri stimano che la virtù sensuale sia la felicità, e le persone civili che sia l'honore et altri di maggior giuditio la ripongono nella virtù. <expl> Così dice in sostanza Valerio Massimo di Metello, per la qual cosa appare ch'in esso fino alla morte si trovarono i beni dell'animo, del corpo, e gli esterni in vita perfetta nella maniera che dalla felicità Aristotelica sono ricercati.
<65r-129v> <book II> Che cosa sia la virtù
<130r-168v> <book III> Della temperanza
<169r-228r> <book IV> Della liberalità
<228v-294r> <book V>
<294v-357v> <book VI> Della giustitia universale
<358v-401r> <book VII> Del soggetto intorno al quale travaglia il continente e l'incontinente
<402r-510r> <book VIII> Dell'eccellenza dell'amicitia
<511r-545r> <book IX> Del piacere e del dolore
<547r-623v> <book X> Libro decimo. Delle parti dell'anima, e dei principii delle attioni humane. Cap. I. <inc> Havendo trattato a bastanza delle virtù morali, per che in diffinirle habbiamo detto che sono mediocrità secondo la retta ragione rimane da considerare più particolarmente che cosa sia questa retta ragione. Perciò che conoscendosi ciascuna cosa perfettamente per le sue cause e massime per la materia, e per la forma, havrem compita chiarezza delle virtù morali quando alla cognitione delle proprie materie, delle quali habbiam discorso, sarà congiunta quella della forma loro, ch'è la stessa retta ragione in quel modo che si dirà. <expl> E perché sopra tutte le compagnie civili e republiche perfettissima è la reale, di cotal stato per avventura ci basterà trattare quando ne sarà conceduta la com
<6r-56r> <book I> Descrittione della felicità. Cap. p.° <inc> Havendo proposto di trattare del sommo bene humano per ritrovar il modo da conseguirlo, è prima da riguardare che cosa sia, poiché dalla cognitione del fine si ritruovano i convenevoli mezzi per acquistarlo. Nel nome adunque del sommo bene, sì come gli huomini volgari e gl'intendenti sono concordi chiamandolo universalmente felicità, così nella sostanza, e nel diffinirlo sono grandemente discordi. Conciosia che ciascuno confrome ai costumi et all'habito che possede giudica di essa e di qui le genti che sono in preda de' piaceri stimano che la virtù sensuale sia la felicità, e le persone civili che sia l'honore et altri di maggior giuditio la ripongono nella virtù. <expl> Così dice in sostanza Valerio Massimo di Metello, per la qual cosa appare ch'in esso fino alla morte si trovarono i beni dell'animo, del corpo, e gli esterni in vita perfetta nella maniera che dalla felicità Aristotelica sono ricercati.
<65r-129v> <book II> Che cosa sia la virtù
<130r-168v> <book III> Della temperanza
<169r-228r> <book IV> Della liberalità
<228v-294r> <book V>
<294v-357v> <book VI> Della giustitia universale
<358v-401r> <book VII> Del soggetto intorno al quale travaglia il continente e l'incontinente
<402r-510r> <book VIII> Dell'eccellenza dell'amicitia
<511r-545r> <book IX> Del piacere e del dolore
<547r-623v> <book X> Libro decimo. Delle parti dell'anima, e dei principii delle attioni humane. Cap. I. <inc> Havendo trattato a bastanza delle virtù morali, per che in diffinirle habbiamo detto che sono mediocrità secondo la retta ragione rimane da considerare più particolarmente che cosa sia questa retta ragione. Perciò che conoscendosi ciascuna cosa perfettamente per le sue cause e massime per la materia, e per la forma, havrem compita chiarezza delle virtù morali quando alla cognitione delle proprie materie, delle quali habbiam discorso, sarà congiunta quella della forma loro, ch'è la stessa retta ragione in quel modo che si dirà. <expl> E perché sopra tutte le compagnie civili e republiche perfettissima è la reale, di cotal stato per avventura ci basterà trattare quando ne sarà conceduta la com
modità. Poiché ad esso tutte l'altre republiche si possono ridurre, e da esso le veggiamo derivare. E massime essendo stato discorso dell'altre molto più principalmente e più pienamente che dello stato regio non è succeduto.
Record last updated
08/03/2013
Record last updated by
Eugenio Refini
Collection
Citation
Eugenio Refini, ‘Le morali’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4266> [accessed 21 November 2024]
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4266> [accessed 21 November 2024]