Etica d'Aristotile tradotta
Title
Etica d'Aristotile tradotta
Description
Paper; ff. [II], 174, [I]; mm. 236_170. Cursive chancery hand. Copied by Luigi di Giovanfrancesco de Pazzi (February 2nd 1493). At f. 174v a note refers to the entrance of Charles VIII King of France into Florence in 1494.
Creator
Date
1493
Contributor
Type
Prose
Identifier
Is Referenced By
Iter I, 89a; Hankins 1997: 50 n°643.
Shelfmark
Manuscript ID
93
Foliation
ff. 1r-174r
Seen
Yes
Genre
Internal description
<f. [II]r> ETICA / D'ARISTOTILE / tradotta dal greco per Lionardo d'Arezzo / […]
<1r-7r> Proemio di M. Lionardo d'Arezzo nella tradutione di grecho in latino dell'eticha d'Aristotile tradutta di latino in toschano da Bernardo di Ser Francesco cipttadino fiorentino. // <inc> Io ho nuovamente ordinato illibri della rettoricha d'Aristotile tradurgli in latino non perché inprima non fussino tradutti, ma perché erano in tal modo tradutti che più tosto parevono fatti barbari chellatini in però che gli è manifesto l'autore di quella prima traduzione qualunche finalmente egli sia stato il quale niente di meno è chiaro essere stato dell'ordine de predichatori non aver saputo né·llettere greche né llatine. <expl> Que libri adunque beatissimo padre io a te mando non perché io stimi che·ttu posse attendere a legiergli Imperò ch'io chonoscho [londe] et le ribullitioni delle papali occupationi, ma perché ogni mia opera si riferischa in tuo nome. Et perché io in verità sospecto che·ssaranno alchuni e quali forse non intendendo le lectere greche, et per questo non potendo discrivere e difecti del primo traductore contradiranno a questa mia fatica, però innançi per [distrussione] d'essi ho scripto certe cose. / Eticha d'Aristotile tradocta di grecho in latino da M. Lionardo d'Arezzo et di latino in toschano da Bernardo di Ser Francesco ciptadino fiorentino. / Comincia el primo libro della eticha d'Aristotile.
<7v-28r> <book I> <inc> Ogni arte et ogni dottrina et simigliantemente ogni acto et electione pare che apetisca un certo bene. Onde bene dimostrarono e filosaphi el sommo bene esser quello che tucte le cose apetischono.
<28v-41v> <book II>
<42r-62r> <book III>
<62r-79r> <book IV>
<79r-98r> <book V>
<98r-109r> <book VI>
<109r-126r> <book VII>
<126v-142r> <book VIII>
<142r-157r> <book IX>
<157r-174r> <book X> <expl> Et per che cagione alcune sono governate rettamente alcune pel contrario. Inperò che considerate queste cose forse intenderemo noi più tosto qual sia della r.p. l'optimo stato et in che modo ciascuna r.p. sia hordinata et con che leggi et con che costumi. Amen. <174r> Qui finisce l'eticha d'Aristotile traducta di grecho in latino da lionardo aretino et di latino in toschano da Bernardo di Ser Francesco ciptadino fiorentino et finita di copiare questo dì ii di febbraio 1493 da me Luigi di Giovanfrancesco de Pazzi.
<1r-7r> Proemio di M. Lionardo d'Arezzo nella tradutione di grecho in latino dell'eticha d'Aristotile tradutta di latino in toschano da Bernardo di Ser Francesco cipttadino fiorentino. // <inc> Io ho nuovamente ordinato illibri della rettoricha d'Aristotile tradurgli in latino non perché inprima non fussino tradutti, ma perché erano in tal modo tradutti che più tosto parevono fatti barbari chellatini in però che gli è manifesto l'autore di quella prima traduzione qualunche finalmente egli sia stato il quale niente di meno è chiaro essere stato dell'ordine de predichatori non aver saputo né·llettere greche né llatine. <expl> Que libri adunque beatissimo padre io a te mando non perché io stimi che·ttu posse attendere a legiergli Imperò ch'io chonoscho [londe] et le ribullitioni delle papali occupationi, ma perché ogni mia opera si riferischa in tuo nome. Et perché io in verità sospecto che·ssaranno alchuni e quali forse non intendendo le lectere greche, et per questo non potendo discrivere e difecti del primo traductore contradiranno a questa mia fatica, però innançi per [distrussione] d'essi ho scripto certe cose. / Eticha d'Aristotile tradocta di grecho in latino da M. Lionardo d'Arezzo et di latino in toschano da Bernardo di Ser Francesco ciptadino fiorentino. / Comincia el primo libro della eticha d'Aristotile.
<7v-28r> <book I> <inc> Ogni arte et ogni dottrina et simigliantemente ogni acto et electione pare che apetisca un certo bene. Onde bene dimostrarono e filosaphi el sommo bene esser quello che tucte le cose apetischono.
<28v-41v> <book II>
<42r-62r> <book III>
<62r-79r> <book IV>
<79r-98r> <book V>
<98r-109r> <book VI>
<109r-126r> <book VII>
<126v-142r> <book VIII>
<142r-157r> <book IX>
<157r-174r> <book X> <expl> Et per che cagione alcune sono governate rettamente alcune pel contrario. Inperò che considerate queste cose forse intenderemo noi più tosto qual sia della r.p. l'optimo stato et in che modo ciascuna r.p. sia hordinata et con che leggi et con che costumi. Amen. <174r> Qui finisce l'eticha d'Aristotile traducta di grecho in latino da lionardo aretino et di latino in toschano da Bernardo di Ser Francesco ciptadino fiorentino et finita di copiare questo dì ii di febbraio 1493 da me Luigi di Giovanfrancesco de Pazzi.
Record last updated
08/03/2013
Record last updated by
Eugenio Refini
Collection
Citation
Eugenio Refini, ‘Etica d'Aristotile tradotta’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4329> [accessed 22 November 2024]
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4329> [accessed 22 November 2024]