Etica d'Aristotile tradotta
Title
Etica d'Aristotile tradotta
Description
Paper; ff. [I parchm.], [2], 214, [1], [I]; mm. 143_220. Old binding in vellum. The manuscript is copied in 1467 by Buonaccorso di Filippo Adimari (cf. ms. Florence, BNC, Pal. 710).
Creator
Date
1467
Contributor
Type
Prose
Identifier
Is Referenced By
Hankins 1997: 58 n°782; Feo 1991: 260.
Shelfmark
Manuscript ID
94
Foliation
ff. 1r-211r
Seen
Yes
Genre
Internal description
<1 not numb.> <index of chapters> Tavola del presente libro.
<1r-8r> <preamble> Qui comincia il proemio sopra l'etica d'Aristotile tratta di greco in latino da Mess. Lionardo d'Arezzo. <inc> Io ho nuovamente ordinato e libri de l'etica d'Aristotile, traducti in latino non perché inprima non fussero tradutti, ma perché erano in tal modo tradutti che più tosto parevino fatti barbari che latini <expl> Et perché in verità io sospetto che saranno alcuni e quali forse non intendendo le lettere greche, et per questo non potendo discrivere e difetti del primo traduttore contradiranno a questa mia fatica, però innançi per [distruttione] d'essi ho scripto certe cose.
<8r> In questo primo libro l'auttore generalmente comincia a trattare delle virtù di quale in parte et di quale in tutto. <8v> <book I> <inc> Ogni arte et ogni dottrina et simigliantemente ogni atto et elettione par che apetisca un certo bene. Onde bene dimostrarono e filosafi el sommo bene esser quello che tutte le cose appetiscono. Ma appare che sia tra fini una certa differentia. Inperò che alcuni sono operationi, alcuni fuor di quelle certe opere. Ma in quelle cose delle quali e fini sono altri che attioni l'opere sono migliori che l'operationi. <28v-29r> <expl> Inperò che noi diciamo alqune delle virtù essere intellettive, la liberalità e la modestia morale. Inperò che quando noi parliamo delle virtù morali non diciamo mai per
<1r-8r> <preamble> Qui comincia il proemio sopra l'etica d'Aristotile tratta di greco in latino da Mess. Lionardo d'Arezzo. <inc> Io ho nuovamente ordinato e libri de l'etica d'Aristotile, traducti in latino non perché inprima non fussero tradutti, ma perché erano in tal modo tradutti che più tosto parevino fatti barbari che latini <expl> Et perché in verità io sospetto che saranno alcuni e quali forse non intendendo le lettere greche, et per questo non potendo discrivere e difetti del primo traduttore contradiranno a questa mia fatica, però innançi per [distruttione] d'essi ho scripto certe cose.
<8r> In questo primo libro l'auttore generalmente comincia a trattare delle virtù di quale in parte et di quale in tutto. <8v> <book I> <inc> Ogni arte et ogni dottrina et simigliantemente ogni atto et elettione par che apetisca un certo bene. Onde bene dimostrarono e filosafi el sommo bene esser quello che tutte le cose appetiscono. Ma appare che sia tra fini una certa differentia. Inperò che alcuni sono operationi, alcuni fuor di quelle certe opere. Ma in quelle cose delle quali e fini sono altri che attioni l'opere sono migliori che l'operationi. <28v-29r> <expl> Inperò che noi diciamo alqune delle virtù essere intellettive, la liberalità e la modestia morale. Inperò che quando noi parliamo delle virtù morali non diciamo mai per
ch'elli è savio o solerte, ma perch'elli è mansueto et modesto. Et lodiamo el savio secondo l'abito. Ma de gli abiti noi chiamiamo virtù quelli che sono laudabili.
<books II-IX>
<168r> In questo decimo et ultimo libro tratta della volupta o vogliamo dire dilettatione. Et di poi seguita et ditermina in ultimo della sooma filicità. <168v> <inc> Seguita forse al presente che noi trascorriamo al trattato della voluptà. Inperò che pare ch'ella sia famigliarissima alla nostra generatione. Per la qual cosa e governatori amaestrano e fanciulli alla voluptà et al dolore. Et pare che·lli inporti assai a la virtù morale che ciascuno si rallegri di quelle cose che debba et abbia in odio quelle che debba avere. <211r> <expl> Et per che cagione alcune sono governate rettamente alcune per lo contrario. Inperò che considerate queste cose forse intenderemo noi più tosto qual sia della rep. lo optimo stato et in che modo ciascuna rep. sia ordinata et con che leggi et con che costumi.
<211r> Questo libro scrisse Bonacorso di Filippo Adimari da Firençe in anno M.cccclxvii. Seguita questa morale fatta da Mess. Lionardo d'Areço la quale ditermina che è felicità et in che consiste. Deo gratias che Yh_ sempre sia laudato. Amen.
<211v> <canzone morale> <inc> Lunga quistione fugia tra vecchi saggi / et ancor nel mondo se ne contende / per qual meglio intende / che sia filicità o in che consista. <214r> <expl> Cançon non ragionar con li cattivi / ma dimostrati a buoni et quelli invita / alla filice vita. / Et se non è superbio questo a dire / moral ti puoi chiamar sança mentire.
<books II-IX>
<168r> In questo decimo et ultimo libro tratta della volupta o vogliamo dire dilettatione. Et di poi seguita et ditermina in ultimo della sooma filicità. <168v> <inc> Seguita forse al presente che noi trascorriamo al trattato della voluptà. Inperò che pare ch'ella sia famigliarissima alla nostra generatione. Per la qual cosa e governatori amaestrano e fanciulli alla voluptà et al dolore. Et pare che·lli inporti assai a la virtù morale che ciascuno si rallegri di quelle cose che debba et abbia in odio quelle che debba avere. <211r> <expl> Et per che cagione alcune sono governate rettamente alcune per lo contrario. Inperò che considerate queste cose forse intenderemo noi più tosto qual sia della rep. lo optimo stato et in che modo ciascuna rep. sia ordinata et con che leggi et con che costumi.
<211r> Questo libro scrisse Bonacorso di Filippo Adimari da Firençe in anno M.cccclxvii. Seguita questa morale fatta da Mess. Lionardo d'Areço la quale ditermina che è felicità et in che consiste. Deo gratias che Yh_ sempre sia laudato. Amen.
<211v> <canzone morale> <inc> Lunga quistione fugia tra vecchi saggi / et ancor nel mondo se ne contende / per qual meglio intende / che sia filicità o in che consista. <214r> <expl> Cançon non ragionar con li cattivi / ma dimostrati a buoni et quelli invita / alla filice vita. / Et se non è superbio questo a dire / moral ti puoi chiamar sança mentire.
Paratextual elements
1. index of chapters, f. not numb;
2. Leonardo Bruni's canzone morale, 211v-214r.
2. Leonardo Bruni's canzone morale, 211v-214r.
Record last updated
08/03/2013
Record last updated by
Eugenio Refini
Collection
Citation
Eugenio Refini, ‘Etica d'Aristotile tradotta’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4330> [accessed 22 November 2024]
<https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4330> [accessed 22 November 2024]