Dialogo delle cose meteorologiche

Title

Dialogo delle cose meteorologiche

Description

4°. +4, A-V4, X3. ff. [4], pp. 165, [1]. Preface roman, text italics. mm. 140×210.

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Date

1590

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Type

Prose

Identifier

Date Submitted

24/09/2012

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Edition ID

167

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London, BL, 538.e.27.(6.)

Title page

DIALOGO / DELLE COSE / Meteorologiche. / DI D. VITALE ZUCCOLO / Padoano Theologo, e Monaco Camaldolense. / IN CVI SI DICHIARANO TVTTE / le cose marauigliose, che si generano nell'aere, / & alcune mirabili proprietà de' fonti, fiumi, e mari, / secondo la dottrina d'Aristotele con le opinioni / d'altri Illustri scrittori. / con privilegio. / [typographer's mark] / VENETIA, M.D.XC. / [typographic line] / Appresso Paolo Megietti.

Paratextual elements

1. epistle to Benedetto Zorzi, ff. +2r-[+4]r;
2. sonnet to the dedicatee, f. [+4]v;
3. table of subjects, p. [166[.

Notes

In the BL copy the first instalment is misplaced and appears at the end of the volume. Instalment X, which shall be made of 4 ff., has only 3 ff.

Internal description

<+2r-[+4]r> AL CLARISSIMO, / ET MOLTO MAGNIFICO / Signor mio Osseruandissimo. / SIG. BENEDETTO GIORGIO / Nobile Vinetiano, del Clarissimo S. / Illustrissimo Signor Aluigi. <inc> Se le forze dell'intelletto, et altre occasioni fossero state conformi al desiderio e pensier mio, certo che prima di hora haverei fatto alcuna dimostratione dell'osservanza mia et amore verso V.M. Clarissima. Io son andato fra me stesso più volte considerando come io potessi manifestarli l'affetto del cuor mio <expl> Degnisi Vostra Magnificentia Clarissima di accettarlo con quell'animo benigno, che si promette l'affetto mio, aspettando altra volta maggior cosa, piacendo a Dio che sempre la mantenghi e conservi in gratia sua. Di V.M. Clarissima affettionatissimo, Don Vitale Zuccoli Padouano Monaco Camaldolense.

<[+4]v> L'OPERA / AL CLARISSIMO / ET MOLTO MAGNIFICO / Signor Benedetto Giorgio. <inc> Magnanimo signor, se in cena reggia / Lice mai por vil cose, e pur di quelle / Spirto nobil ne gode, almen con elle / Mi ponga, chi a vil opra mi pareggia. / Cibo so che non son, cui gustar deggia / Spirto divin; che sormontar le stelle / Devrei, per ritrovar cose più belle, / E forse anchor ch'in ciel le signoreggia. / Ma inalzatemi voi con la grandezza / Vostra, degna di voi fatemi voi, / Che a me succederà più nobil cibo. / Antecedon talhor a Signor suoi / I servi, anch'io antecedo, e homai delibo / D'altri cibi per voi doppia dolcezza.

<pp. 1-165> DIALOGO / DELLE COSE / METEOROLOGICHE / DI DON VITALE ZVCCOLO / Padoano Monaco Camaldolense / <interlocutors> BATTISTA PEROLI, / Stefano Viari, Camillo Abbioso. <inc> O che bel tempo: se da quanto si vede è lecito argomentare alcuna cosa futura, dirò che è per durare assai, che da banda nissuna si scorge nube, o vapore alcuno. Stefano: E' ragion commune, signor Battista mio, ma per aventura non direbbono così gli astronomi, che con certe loro contemplationi intorno alle stelle, si sforzano di predire quasi a punto quanto può succedere. <expl> Pur perché stando in questa inclita città di Vinetia non si possono haver così dell'acque nominate, si contentaremo delle nostre citerne, le cui acque non sono cattive, anzi son buonissime, però che sono purgate, passando per l'arena, e sono rotte dal quasi continuo moto di cavarne. E con questo vi lascio. Il fine.

<p. [166]> TAVOLA DELLE MATERIE / Principali, che nell'opera si / contengono.

Branch of philosophy

Record last updated

08/03/2013

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Eugenio Refini

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Citation

Eugenio Refini, ‘Dialogo delle cose meteorologiche’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://wheat-gannet.lnx.warwick.ac.uk/items/show/4614> [accessed 3 December 2024]